Quando arrivi in Sicilia solleva gli occhi verso i balconi più colorati delle nostre città: fiori variopinti colpiranno certamente il tuo sguardo, ma potrai anche scorgere due teste umane.
Di cosa parliamo?
Di teste di ceramica, un uomo e una donna. Loro sono le famose
teste di moro e questa è la loro storia.

 

 

Era l'anno Mille e nel quartiere arabo di Palermo, Al Hàlisah, abitava una donna. Una di quelle che trascorreva molto tempo in casa accudendo le sue adorate piante.
La sua quotidianità, però, un giorno venne stravolta da un uomo, un bel moro che, passato sotto il balcone di lei, si invaghì della donna. E il sentimento fu presto ricambiato.

Il loro amore era più forte che mai, sfidava le antiche convenzioni sociali. Chi mai avrebbe potuto accettare che la propria figlia palermitana e cattolica avesse una relazione con un uomo orientale e musulmano in pieno Medioevo?
Eppure si amavano e trascorrevano lunghe giornate insieme. Finché il grosso segreto che lui le nascondeva da sempre venne a galla: lì, nel suo paese lontano dall'isola italiana baciata dal sole, lui aveva già una moglie e dei figli.

Questo segreto gli costò davvero molto: dal momento che lui le aveva dichiarato l’intenzione di voler tornare nella propria patria, di notte, quando era più vulnerabile, lei lo uccise tagliando via la testa dal suo corpo. Solo così lui sarebbe rimasto per sempre con lei.
Ma cosa poteva farsene di quella testa senza un corpo?
La donna pensò di metterla lì dove avrebbe sempre potuto vederla e continuare ad amarlo: in un vaso contenente un germoglio di basilico.
Peraltro sapeva bene che il nome della pianta derivava da un termine greco (basilikos, ovvero sovrano), il che le conferiva un'aura di sacralità.

 

 

Ogni giorno, sul balcone, le lacrime di lei irrigavano la pianta che, poco a poco, si fece sempre più bella e rigogliosa tanto da fare invidia a tutti i passanti.
È per questa ragione che molti si fecero realizzare vasi a forma di testa umana da appendere ai balconi.

Insomma la donna perse la testa e la fece perdere anche a lui!

Secondo un'altra versione della leggenda, però, i due furono due amanti sfortunati: entrambi decapitati per aver consumato questo amore impossibile. La vergogna del loro gesto fu sottolineata, dunque, dall’affissione delle teste su un balcone, come monito per chiunque avesse voluto provarci.

Ecco perché oggi queste teste, più o meno colorate e realizzate dalle abili mani dei ceramisti siciliani, non solo ornano case, palazzi e alberghi di tutta la Sicilia, ma possono anche essere indossate sotto forma di gioielli. 

Un souvenir perfetto per portare un po' della nostra assolata isola con sé!

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